Il Meccanismo di Aggiustamento delle Frontiere del Carbonio (CBAM) dell'UE è stato finalizzato ed entrerà in vigore il 1° ottobre 2023, diventando così il primo meccanismo di "carbon border tax" al mondo. Il 13 dicembre 2022, il Parlamento europeo e il Consiglio dell'Unione Europea hanno raggiunto un accordo provvisorio per istituire il CBAM, che inizialmente riguarderà acciaio, cemento, elettricità, fertilizzanti, alluminio, idrogeno, nonché le emissioni indirette e i prodotti a valle. L'UE prevede di ampliare gradualmente il campo di applicazione della tassazione per coprire tutti i beni che rientrano nel mercato del carbonio dell'UE entro il 2030.
Durante il periodo di transizione dal 2023 al 2026, le imprese dichiarate saranno tenute a rispettare gli obblighi di rendicontazione. Nel 2026, l'UE imporrà ufficialmente una "carbon border tax" e il mercato del carbonio dell'UE inizierà a ridurre le quote gratuite fino alla loro completa eliminazione nel 2034. La Commissione europea supervisionerà l'attuazione e la supervisione del CBAM.
Nonostante la finalizzazione del CBAM, le preoccupazioni sulla legalità delle tasse sulle emissioni di carbonio alle frontiere sono continuate a livello globale, con il dubbio che il CBAM violi i principi dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) e danneggi il sistema commerciale multilaterale. La Cina ha espresso la sua opposizione al CBAM e Paesi come l'India, la Russia e il Brasile hanno espresso le loro critiche e preoccupazioni, sostenendo che sia discriminatorio e violi le norme sul libero scambio. L'UE, tuttavia, sostiene che il CBAM è essenzialmente compatibile con i principi dell'OMC e intende promuovere politiche ambiziose per il clima a livello globale attraverso la determinazione dei prezzi del carbonio e la conformità. Gli osservatori ritengono che la clausola di eccezione dell'Accordo generale sulle tariffe doganali e sul commercio (GATT), che consente "misure necessarie per proteggere la vita o la salute dell'uomo, degli animali o delle piante" e "misure relative alla conservazione delle risorse naturali esauribili", sia la clausola più probabile che l'UE utilizzerà per risolvere la controversia tra il CBAM e l'OMC.